Spesso si sente dire in giro che è impossibile riparare rotture su telai di bici in carbonio, tali voci si basano sull’idea, peraltro giusta, che esso sia un materiale ad alta tecnologia, talmente elevata, che è impossibile “metterci le mani” in un secondo momento ed ottenere buoni risultati.
La realtà è esattamente opposta, il carbonio è veramente un materiale composito ad alta tecnologia, ma l’alta tecnologia è indispensabile per la produzione della fibra stessa, non per la sua successiva lavorazione.
Bisogna davvero sfatare questo mito: la risposta alla domanda di cui sopra è sì, la fibra di carbonio non solo si può riparare, ma si ottengono anche ottimi risultati.
La lavorazione della fibra di carbonio è relativamente semplice, certamente è molto più facile di quanto comunemente si crede e non necessita di macchinari particolari.
“Ma non serve l’autoclave?”
Questa è l’obiezione che gli scettici muovono a questo punto.
Ebbene, no, non è indispensabile: l’autoclave si usa, certo, nella lavorazione della fibra di carbonio, serve per la compattazione della fibra stessa in fase di indurimento, però non è l’unico modo per ottenere questo risultato, ce ne sono molti altri meno costosi.
La riparazione del telaio in carbonio di una bici è possibile anche in caso di danni molto ingenti e che ad un occhio inesperto potrebbero sembrare irreparabili, il problema non è la fattibilità, quanto piuttosto la convenienza da un punto di vista economico.
Il procedimento per la lavorazione della fibra di carbonio ha dei tempi molto precisi, che non si possono abbreviare e che, giocoforza, incidono sui tempi della riparazione e sui suoi costi.
In poche parole, quanto più la bici danneggiata sarà costosa, tanto più conveniente sarà la sua riparazione.